23 Gennaio 2018
Navigando in rete abbiamo trovato un interessante articolo in merito ai controlli in corso in Piemonte sugli impianti di riscaldamento. Secondo quanto riportato il 18 gennaio 2018 nell’edizione di Torino del Corriere della Sera, Regione Piemonte, Città Metropolitana, Province e Arpa sono schierate per stanare gli evasori che non dichiarano l’installazione degli impianti termici o non provvedono alla revisione delle caldaie.
Si profilano quindi all’orizzonte sanzioni importanti per privati, amministratori e gestori degli impianti, variabili da 100 a 6.000 Euro. Puniti anche i distributori di combustibile che non forniscono i dati dei clienti.
Alla base dell’azione di verifica è la necessità di tenere sotto controllo l’alto livello di inquinamento, il cui innalzamento è da attribuirsi non solo al traffico urbano ed alle attività industriali, bensì anche agli impianti termici, anch’essi responsabili dell’emissione di ossido di carbonio.
Un’ulteriore spinta ai controlli deriva dalla discordanza tra le informazioni raccolte dal CIT (Catasto degli Impianti Termici), Città Metropolitana e Regione Piemonte. Secondo questi due ultimi Enti, in Piemonte si stimano quasi un milione di impianti termici accatastati, ma solo 650mila risultano registrati presso il CIT.
Considerando che i manutentori devono presentare periodicamente il rapporto di efficienza energetica per ogni impianto, nonché segnalare l’installazione di ogni nuova caldaia, è quindi chiaro che quasi la metà degli impianti non risulta a regola di legge.
Riportiamo testualmente alcuni passaggi dell’articolo “Caldaie fuorilegge, arrivano le multe” de il Corriere Torino, per chiarire meglio lo stato dei fatti…
[…] Le sanzioni aggiunte dalla legge regionale 16/2017 e pubblicate il 2 novembre scorso, non erano ancora state applicate in modo esteso. Ma ora non si faranno attendere, per i privati, gli amministratori o il terzo responsabile che non abbiano provveduto alla manutenzione, vi saranno contravvenzioni da 500 a 3000 euro, installatori e manutentori verranno sanzionati da 100 a 900 euro e fino a 6000 euro per l’operatore che non abbia redatto e sottoscritto il rapporto di controllo tecnico. Puniti da 1000 a 6000 euro anche i distributori di combustibile che non inviano i dati relativi alle erogazioni. Far controllare una caldaia invece costa circa 60 euro l’anno e mette al riparo anche da eventuali incidenti. […]
[…] «Stiamo lavorando per incrociare i dati dei fornitori di combustibile e degli impianti censiti — spiega Silvia Riva, dirigente regionale per lo sviluppo energetico sostenibile — in modo da far emergere il sommerso. Anche tra i fornitori c’è scarsa predisposizione a comunicare i dati. Il ritardo nell’applicazione delle sanzioni è stato dovuto anche alla riforma delle Province, tuttora in atto, oltre all’introduzione della nuova normativa che ha modificato la contabilizzazione dei consumi. Ora però, dopo una campagna di sensibilizzazione, verranno applicate le sanzioni previste». […]
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