1 Marzo 2023
A San Valentino ti abbiamo fatto un regalo speciale… un articolo ricco di utili suggerimenti per la corretta scelta del tipo di massetto in funzione della destinazione d’uso immobile, della pavimentazione finale, delle tempistiche di progetto e delle altezze disponibili.
Il nostro approfondimento sull’argomento, riparte oggi proprio dallo spessore del massetto per arrivare a trattare le varie problematiche tecniche che possono insorgere in relazione a questo fattore fondamentale.
Ti consigliamo quindi di metterti comodo e prenderti il tempo necessario per leggere quanto di seguito riportato. Troverai certamente degli spunti interessanti. Buona lettura!
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ALTEZZA MEZZA… SICUREZZA
Parafrasando un antico proverbio, sottolineiamo ancora una volta l’importanza della scelta del giusto spessore del massetto.
Secondo quanto previsto dalla norma UNI 1264:4, un massetto “standard” dovrebbe avere uno spessore di 5 cm, tuttavia è possibile optare per massetti a basso spessore (altezza minima 3 cm). Quest’ultimi sono caratterizzati da una bassa inerzia termica e raggiungono più velocemente in temperatura, sia in modalità riscaldamento che in raffrescamento.
Se consideriamo un massetto tradizionale, la “composizione tipo” del massetto dovrebbe rispettare i seguenti parametri:
Per rafforzare la resistenza del massetto, si possono anche aggiungere fibre polimeriche ad elevata tenacia ed elasticità (vedi sotto).
IN CHE MODO LO SPESSORE INFLUISCE SULLA QUALITÁ DEL MASSETTO?
Ottenere sin da subito il giusto spessore e la corretta planarità del massetto è indispensabile, così come raggiungere la giusta percentuale di umidità relativa nell’ambiente.
Se essa scende sotto al 95% c’è la possibilità che il massetto si contragga generando delle differenze di spessore che vanno a compromettere l’integrità del massetto e, di conseguenza, del sistema radiante e della pavimentazione soprastanti.
Ricordiamo inoltre che l’altezza del massetto incide inoltre anche sui tempi di riscaldamento e raffreddamento.
Ma quali sono le problematiche di cantiere che si possono effettivamente riscontrare?
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SOLUZIONI E SUGGERIMENTI
Partendo dal presupposto che non è possibile mantenere un’umidità uguale e costante sulla superficie e sul fondo del massetto, è necessario eliminare le potenziali cause di ritiro.
Si possono quindi adottare le seguenti metodologie:
1. Creare un impasto di bassa consistenza per ridurre il più possibile (nei limiti del necessario) la quantità d’acqua in esso presente. | |
2. Utilizzare inerti di granulometria differente, per “riempire gli spazi vuoti” ed ottenere un impasto più compatto. | |
Aggiungere alla miscela additivi fluidificanti seguendo rigorosamente le indicazioni riportate sulle tecniche del produttore). Essi permettono di ridurre l’uso d’acqua fino al 30% a parità di consistenza. | |
Utilizzare una rete elettrosaldata antiritiro all’interno del massetto per aumentarne la rigidità e la capacità di ripartire i carichi e, per evitarne la fessurazione.Attenzione però, in caso di massetti a basso spessore, è preferibile inserire nell’impasto fibre anti fessure in polipropilene, resistenti in ambienti alcalini, poiché la rete elettrosaldata tende ad alzarsi, soprattutto in prossimità di angoli e soglie. | |
Inserire la fascia perimetrale con funzione di isolamento termico lungo tutto il perimetro, senza interruzioni. Essa ammortizza i movimenti e le variazioni dimensionali del pavimento e, desolidarizza pannelli, massetto e pavimento dalle murature perimetrali. | |
Gestire i punti di contatto tra le zone aventi comportamento termico differente, in corrispondenza dei quali potrebbero insorgere fessure o fratture. Si consiglia quindi l’installazione di giunti di dilatazione, secondo le indicazioni del termotecnico. I giunti realizzati sul massetto vanno riportati in superficie in presenza di pavimenti non elastici (marmo, ceramica, veneziana). |
Il nostro ciclo informativo dedicato al tema “massetto e riscaldamento radiante a pavimento” sta per giungere al termine, ma ci sono ancora alcuni temi importanti da trattare quali la “messa in pressione dell’impianto“, lo shock termico e il ciclo di preriscaldamento del massetto. Non perderti quindi la news tecnica della prossima settimana.
Nel frattempo, rimaniamo a tua disposizione per eventuali domande!
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